Tips & Cheap - N° 2-2014: "CitoQuiz" N. 38

Cari colleghi,
eccoci ad affrontare un nuovo caso citologico, il primo del 2014.
Oggi è la neoformazione cutanea – punta della spalla - di un Boxer maschio intero di 1 anno.
La lesione è tondeggiate, alopecica e solo lievemente pruriginosa.
Cosa potete descrivere?





























I preparati ottenuti mediante citocentrifugazione possiedono un’ottima cellularità. 
Sono presenti numerose cellule infiammatorie, spesso costituite da macrofagi vacuolizzati e schiumosi. 
Inoltre notiamo cellule sparse o in piccoli ammassi, che manifestano caratteri di evidente reattività / malignità, con variabile rapporto nucleo/citoplasma, citoplasma spesso basofilo e vacuolato, e nuclei dismetrici atipici, talora multipli. Si intravedono anche figure mitotiche atipiche. 
Il tutto, pur essendo presente un rilevante quadro flogistico, è comunque riconducibile ad una sospetta esfoliazione di cellule neoplastiche. 
L’ipotesi è stata confermata mediante diagnostica per immagini prima, e successiva valutazione istopatologica della lesione asportata, che ha permesso di identificare una forma carcinomatosa polmonare.
Buon lavoro.

Dr Ugo Bonfanti DVM Diplomato ECVCP

Scientific Consultant - Clinical Pathology Head 


BiEsseA srl Laboratorio Analisi Veterinarie
Via Amedeo d'Aosta n. 7 - 20129 MILANO
0229404636 R.A.
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Tips & Cheap - N°1-2014: CAUSE DI ANEMIA RIGENERATIVA (2)

Come detto, le anemie rigenerativesi caratterizzano per la presenza di reticolocitosi. Le due principali cause di anemie rigenerative sono rappresentate da perdita ematica e da  emolisi.

A) Anemie da PERDITA: acute (ore o giorni) o croniche (settimane o mesi)
  • anemie da perdita ematica esterna (ad es. tratto alimentare o urinario)
  • anemie da perdita ematica interna (ad es. cavo pleurico o peritoneale)
Le principali cause di perdita ematica sono dovute ad emorragie (ad esempio a seguito di traumatismi, ulcere, neoplasie) o a seguito di parassitosi intestinali o cutanee (pulci, zecche. Come detto, un’anemia da perdita - specie acuta - necessità di alcuni giorni prima di diventare francamente rigenerativa (con reticolocitosi). Le anemia da perdita cronica portando ad anemie da carenza di ferro. La carenza di ferro in seguito ad emorragia cronica si verifica dopo alcune settimane o mesi, e comporta l’insorgenza di un’anemia microcitica, e normocromica o ipocromica. In tal caso la riposta da parte del midollo è presente, ma di entità inferiore rispetto a quanto previsto: il midollo è poco responsivo.

B) anemie EMOLITICHE:
  • anemie extravascolari (lisi delle emazie all’esterno del torrente circolatorio: macrofagi  splenici, epatici e midollari). In queste occasioni NON si verifica emoglobinemia ed emoglobinuria.
  • anemie intravascolari (lisi delle emazie nel letto vasale). In queste occasioni si verifica emoglobinemia ed emoglobinuria.
Dal punto di vista clinico entrambi i processi emolitici possono causare ittero a seguito della aumentata distruzione di emoglobina e formazione di bilirubina. Dal punto di vista laboratoristico, l’aumento della bilirubina circolante comporterà la presenza di bilirubinuria. La bilirubinuria precede solitamente l’insorgenza di iperbilirubinemia clinicamente manifesta (ittero). Solitamente l’ittero non si evidenzia fino a quando la bilirubina sierica raggiunge la concentrazione di 1,5 – 2 mg / dL.

Le principali cause di anemie emolitiche sono rappresentate da:

1-Anemie emolitiche su base immunitaria(primarie – autoimmuni - o secondarie a infezioni, neoplasie, vaccinazioni, farmaci, isoeritrolisi neonatale e trasfusioni con sangue incompatibile)

2-Anemie emolitiche su base infettiva (Micoplasmosi, Anaplasmosi, Leptospirosi, Clostridionsi, FeLV, Babesiosi…..)

3-Anemie emolitiche conseguenti a difetti metabolici eritrocitari, acquisiti o congeniti:
§         danni ossidativi (ad esempio anemia a corpi di Heinz)
§         riduzione della formazione di ATP (ad esempio anemia da carenza di PK)
§         alterazioni nella sintesi dell’eme
4-Anemie emolitiche conseguenti a cause differenti o a patogenesi sconosciuta:
§         emolisi indotta da eparina
§         avvelenamenti da veleni di animali (serpenti / insetti)
§         neoplasie istiocitarie
§         anemie emolitiche idiopatiche in cani Beagle
§         anemie emolitiche idiopatiche in gatti Abissini / Somali


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Buon lavoro!

Dr Ugo Bonfanti DVM
Diplomato ECVCP

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Tips & Cheap - N° 84: "CitoQuiz" N. 37

Cari colleghi,
eccoci ad affrontare un nuovo caso citologico, l'ultimo per questo anno. 
Questa settimana si tratta del versamento pleurico di un gatto, C.E., femmina sterilizzata, di 14 anni

Cosa ne pensate?



























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RISPOSTA Tips & Cheap - N° 82: "CitoQuiz" N. 36

I preparati ottenuti mediante citocentrifugazione possiedono una buona cellularità. 
In particolare possiamo rilevare una popolazione cellulare infiammatoria mista. Infatti notiamo neutrofili non degenerati, macrofagi vacuolizzati, e rari elementi linfoidi maturi. 
Infine identifichiamo un singolo aggregato di medie dimensioni, costituito da cellule di forma ovalare o poligonale con irregolarità membranaria, che sono morfologicamente ascrivibili ad elementi mesoteliali iperplastici / displastici.
Si tratta pertanto di un trasudato – in base a anche conta cellulare e proteine totali - su base cardiogena.

Buon lavoro e cari auguri di Buon Natale e Buon 2014!!!

Dr Ugo Bonfanti DVM
Diplomato ECVCP

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Tips & Cheap - N° 83: CAUSE DI ANEMIA (1) CLASSIFICAZIONI

Allorquando ci troviamo di fronte ad un paziente anemico dobbiamo iniziare a studiarlo  per capire l’origine dell’anemia. L’anemia, che consiste in riduzione dei globuli rossi, di emoglobina o di ematocrito, rappresenta pertanto uno “stato patologico” o un “problema diagnostico”, più che una “malattia”.

I principali criteri classificativi possono inquadrare le anemie in base:

1 - Alla riposta del midollo:

Anemie rigenerative: presenza di reticolocitosi. Il rilievo di reticolocitosi nelle anemie rigenerative si identifica solo dopo alcuni giorni dall’eventi che ha causato l’anemia (da 3 a 5 giorni)

        Anemie NON rigenerative: assenza di reticolocitosi.
La reticolocitosi si può identificare in base a policromasia, aumento della conta reticolocitaria, di CRP (Percentuale Reticolocitaria Corretta) o di IR (Indice Reticolocitario). Nel cane, il picco di Reticolociti – a seguito di un singolo episodio che causa una riposta rigenerativa - si verifica tra 7 e 10 giorni dall’evento; nel gatto invece si verificano due picchi di Reticolociti: puntati ed aggregati, rispettivamente dopo 4-9 giorni e dopo 9-21 giorni

  • RIGENERATIVE Sono anemie in cui si verifica una risposta da parte del midollo osseo. Tale rilievo si identifica più spesso in corso di risposta a perdita ematica o emolisi. Raramente è associata alla fase risolutiva / di anemie non rigenerative. La rigenerazione può essere “mascherata” da alcune condizioni che causano concomitanti anemie NON rigenerative.
  • NON RIGENERATIVE In tali occasioni il processo patologico causa direttamente o indirettamente ridotta o alterata eritropoiesi. Uno stato non rigenerativo persistente indica che il midollo osseo non sta ripopolando una rilevante percentuale di precursori eritroidi. Pertanto un prolungata e severa anemia non rigenerativa indica un grave danno a carico dei precursori eritroidi. La maggior patte delle anemie non rigenerative sono normocromiche e normocitiche, senza poichiliocitosi (alterazioni di forma delle emazie)
2 – Al meccanismo fisiopatologico:
Tale classificazione si basa sul meccanismo fisiopatologico o sul processo che causa l’anemia. Infatti, numerosi processi patologici possono contribuire allo sviluppo di un’anemia:

a) Anemie da PERDITA: acute (ore o giorni) o croniche (settimane o mesi)
  • anemie da perdita ematica esterna (ad es. tratto alimentare o urinario)
  • anemie da perdita ematica interna (ad es. cavo pleurico o peritoneale)
b) anemie EMOLITICHE
- anemie extravascolari (lisi delle emazie all’esterno del torrente circolatorio: macrofagi  splenici, epatici e midollari)
- anemie intravascolari (lisi delle emazie nel letto vasale)
c) anemia da RIDOTTA ERITROPIESI
 - Malattie Infiammatorie
 - Malattia Renale
 - Ipoplasia o Aplasia Midollare
 - Ipoplasia Eritroide o Eritropoiesi Inefficace

Buon lavoro!

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Tips & Cheap - N° 82: "CitoQuiz" N. 36

Cari colleghi,
eccoci ad affrontare un nuovo caso citologico.
Questa settimana si tratta del versamento pleurico di un gatto, persiano, cardiopatico, di 15 anni. 
Cosa ne pensate?




I campioni sono moderatamente emodiluiti ma dotati di ottima cellularità.
In particolare si rilevano elementi in aggregati a lassa coesività che permet-tono di definire una chiara origine epiteliale. 
Le cellule sono di forma tendenzialmente ovalare o poligonale, a margini indistinti, con citoplasma moderatamente ampio, grigiastro o moderatamente basofilo.
I nuclei, ovalari o tondeggianti, a cromatina finemente punteggiata e nucleoli incospicui, sono lievemente dismetrici.
Infine rilevate ben evidenti disposizione citoarchitetturali micro- e macro-acinari, cosa che depone per un’origine epiteliale ghiandolare della neoplasia.
Si tratta di un adenocarcinoma tiroideo
Ricordiamo che le neoplasie tiroidee nel cane sono nella maggior parte dei casi maligne, pur non manifestando evidenti caratteri di atipia citologica.

Buon lavoro!

Dr Ugo Bonfanti DVM
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Tips & Cheap - N° 81: Le Proteine di Fase Acuta (APP) - GATTO

Nel gatto, a differenza di altre specie animali, gli studi relativi alle concentrazioni di APPs in corso di processi patologici sono ridotti, e sono piuttosto focalizzati alle caratteristiche biologiche delle APPs.
La maggior parte degli studi hanno indirizzato il loro interesse nei confronti di α1 glicoproteina acida (AGP), di Amiloide sierica A (SAA) e di Aptoglobina (Hp).
  • α1 glicoproteina acida (α1 acid glycoprotein) - AGP
La maggior parte degli studi sulle APP nel gatto sono stati condotti sulla AGP e sulle concentrazioni sieriche di questa APP. La misurazione della AGPrappresenta un importante biomarker per la diagnosi di peritonite infettiva (FIP) nel gatto. La misurazione può essere effettuata sia nel siero sia nel versamento peritoneale. E’ stato dimostrato come gli incrementi di AGPin corso di FIP siano spesso così evidenti da ritenersi “diagnostici” di questa malattia infettiva (sensibilità e specificità rasentano il 100%). Inoltre, in caso di probabilità pre-test estremamente elevata, (ossia probabilità di presenza di una malattia prima che venga eseguito il test) possono ritenersi “diagnostici” anche incrementi moderati di AGP.
È infine stato riportato come gatti di allevamento eliminatori di coronavirus possano manifestare fluttuazioni consistenti della AGP sierica, verosimilmente dovuti a continue reinfezioni. Per questo motivo è necessario interpretare con cautela le concentrazione sierica di questa APP in gatti di allevamenti / gattili.
Occorre sottolineare come anche FIV e FeLV posso causare incrementi di AGP, ma solitamente mai così evidenti e consistenti come in caso di FIP. È opportuno ricordare come la AGP possa incrementare anche in corso di processi neoplastici, linfoma compreso, senza che peraltro abbia un valore prognostico relativamente alla sopravvivenza, come dimostrato anche nella specie canina.

  • Amiloide sierica A (SAA)
La SAA rappresenta un marker estremamente utile nel gatto poiché è la APP che risponde in maniera più repentina a seguito di uno stimolo flogistico nella specie felina, a seguito di infiammazione e di malattie infettive, in gatti ospedalizzati.
Come detto incrementa rapidamente a seguito di uno stimolo flogogeno, specie in corso di FIP, ma il suo incremento è inferiore rispetto a quello riportato in altre specie animali. Inoltre la sua specificità è ridotta poiché è stato dimostrato che incrementa anche in seguito ad insufficienza renale, epatopatie, diabete e processi neoplastici. Pertanto, il suo reale valore come marker di infiammazione è limitato, sebbene si sia osservato che incrementi più consistenti si verifichino a seguito di processi flogistici, rispetto a processi patologici di origine non infiammatoria.
Da alcuni autori infine è riportato come in gatti Orientali, Somali ed Abissini, la SAA possa essere elevata in corso di amiloidosi sistemica. Controlli sequenziali di questa APP potrebbero essere utili per monitorare il decorso di questa malattia in queste razze feline.

  • Aptoglobina (Hp)
E’ stato dimostrato come questa APP possa incrementare in gatti anemici con malattie infiammatorie croniche, ed in gatti affetti da FIP nelle fasi molto precoci della malattia.


Buon lavoro!

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APP è stato dimostrato poter incrementare in gatti anemici con malattien infiammatorie cromniche, ed in gaTIO AFFETTI DA fip nelle fsi molto precoci della malattia
Questa
Questa APP è stato dimostrato poter incrementare in gatti anemici con malattien infiammatorie cromniche, ed in gaTIO AFFETTI DA fip nelle fsi molto precoci della malattia.


Tips & Cheap - N° 80: "CitoQuiz" N. 35

Cari colleghi, 
eccoci ad affrontare un nuovo caso citologico.

Questa settimana si tratta di una neoformazione sottocutanea, regione giugulare destra, terzo medio del collo, in un cane, Meticcio, femmina, di 10 anni.
Cosa ne pensate?



























RISPOSTA CITOQUIZ N. 34

Come vedete, il fondo è ematico.
Rilevate inoltre cellule gravemente pleomorfe, sparse singolarmente o raccolti in ammassi. La forma varia da ovalare a tondeggiante ad irregolare ed allungata. Posseggono differenti dimensioni, con citoplasma  da debolmente ad intensamente basofilo.
I nuclei sono gravemente dismetrici e spesso multipli con frammenti nucleari e nucleoli prominenti.
La neoplasia è estremamente maligna, e risulta impossibile definirne l’origine precisa con il solo esame citologico.
Se dovessimo ipotizzarne un’ origine potremmo pensare ad un sarcoma anaplastico, o magari un plasmacitoma extramidollare estremamente maligno.
In realtà l’istologia ha fornito una diagnosi di melanoma amelanotico, con l’ausilio di metodiche immunoistochimiche.

Buon lavoro!

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Tips & Cheap - N° 79:Le Proteine di Fase Acuta (APP) - CANE

Le Proteine di Fase Acuta (APP) - CANE


Proteina C reattiva (CRP)
In medicina umana la CRPrappresenta la APP maggiormente studiata, approfondita e richiesta nei laboratori di analisi. 
Nella specie canina rappresenta – assieme alla SAA - la più importante APP, essendo una APP “maggiore” come sappiamo. 

La sua concentrazione incrementa fino a più di 100 volte a seguito di differenti stimolo flogogeni tra cui:
·        interventi chirurgici
·        pancreatite acuta / piometra / polmonite
·        endotossiemie da E.coli
·        Babesiosi / Ehrlichiosi / Leishmaniosi
·        Leptospirosi / Parvovirosi / enteriti batteriche
·        infezioni da Bordetella
·        poliartriti / artrite reumatoide
·        ostruzione intestinale / IBD
·        condizioni neoplastiche (ad es. linfoma)

Amiloide sierica A (SAA)
Anche la SAAtende ad incrementare sensibilmente a seguito di uno stimolo flogogeno. In particolare è stato dimostrato che può incrementare a seguito parvovirosi, infezioni da Bordetella, Leishmaniosi. Sono in fase di studio e di approfondimento eventuali correlazioni tra SAA e amiloidosi familiare dello Shar Pei, ed amiloidosi familiare dei gatti Abissini e Siamesi.

Aptoglobina (Hp)
In corso di infiammazione può verificarsi incremento moderato di Hpnel cane. In particolare, tale incremento è stato dimostrato a seguito di interventi chirurgici o in corso di leishmaniosi. Poiché l’incremento di Hppuò verificarsi anche secondariamente a trattamenti con corticosteroidio in corso di Sindrome di Cushing (iperadrenocorticismo spontaneo), tale APP potrebbe non rappresentare un utile marker per monitorare una riposta infiammatoria, a motivo del fatto che steroidi esogeni potrebbero interferire con l’interpretazione dei risultati. 

In generale, da studi relativamente recenti, è emerso come le APPs in medicina canina siano utili per monitorare, tra l’altro, l’evoluzione di danni mucosali della parete gastrica, in corsi di infiammazione sistemica e sepsi, in caso di neoplasie mammarie e linfoma, anemie emolitichee poliartriti immunomediate, processi riparativi di ferite, e nella diagnosi e monitoraggio della meningitearterite responsiva agli steroidi (SRMA)

Infine, interessanti applicazioni future relative alla misurazione delle APPs nel cane sono in particolare rappresentate da controllo delle condizioni di salute generali, dal monitoraggio della riposta a terapie antinfiammatorie, dalla capacità di identificare processi patologici subclinici, dall’emettere prognosi relativamente accurate e poter predirepertanto sopravvivenza o mortalità del pazienti in condizioni critiche.


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Tips & Cheap - N° 78: "CitoQuiz" N. 34

Cari colleghi 
eccoci ad affrontare un nuovo caso citologico. 
Questa settimana si tratta di un caso molto particolare, e non facile.

Si tratta della neoformazione vulvare di un cane Pastore Tedesco di 6 anni.
Cosa ne pensate?

Ecco le immagini

Immagine 1
Immagine 2
Immagine 3




Si tratta di una rilevante iperplasia plasmacellulareI mastociti che identificate sono normali e ben granulati, ma erano presenti diffusamente nel vetrino, di cui ho fotografato solo alcuni campi. 
Occorre ovviamente escludere che non drenino un distretto in cui presente una neoplasia mastocitaria, e risulta opportuno escludere forme infiammatorie ed infettive con ipergammaglobulimenia. 
Infine, i mastociti, a cui a volte si associa iperplasia plasmacellulare, possono essere semplicemente la conseguenza della dermatopatia su base allergica del nostro soggetto.

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Tips & Cheap - N° 77: Le Proteine di Fase Acuta (APPs)

A seguito dell’estremo interesse che stanno riscuotendo in questi anni, parleremo per  qualche settimana delle cosiddette Proteine di Fase Acuta (APPs)”.

Le APPs sono proteine che vengono utilizzate per misurare la risposta immunitaria nei confronti di infiammazioni/infezioni/traumi
Per definizione possono pertanto incrementare sensibilmente a seguito dell’aumento delle citochine proinfiammatorie che vengono prodotte a seguito di un processo patologico.

Tali proteine rappresentano pertanto un importante biomarker di malattia, e possono essere impiegate nell’ambito della diagnosi, della prognosi e del monitoraggio terapeutico, oltre che al fine di valutare le condizioni generali di salute del paziente.

Rappresentano indicatori estremamente sensibili di malattia, ma mancano di specificità.Inoltre posseggono differenze di specie.

In ogni specie animale vengono classificate o suddivise – in base all’entità di incremento che si verifica a seguito di uno stimolo flogistico - in proteine di fase acuta maggiori, moderate e minori. 

Le proteine “maggiori” (Major APPs), incrementano fino a 100 – 1000 volte a seguito di uno stimolo flogistico, raggiungendo un picco a 24 48 ore, e decrementando progressivamente. 

Le proteine “moderate” (Moderate APPs) tendono ad incrementare fino a 5 – 10 volte a seguito dell’infiammazione, raggiungendo un picco,a 48 – 72 ore e decrementando più lentamente delle prime. 

Infine, le proteine “minori”incrementano solo del 50-100% del valore basale.

Esistono infine proteine di fase acuta “negative” che tendono a diminuire a seguito di uno stimolo flogogeno. Prima tra tutte, come sappiamo, è l’albumina.

Di seguito una tabella in cui, in base alla specie animale, sono riportate le proteine di fase acuta “maggiori” e “moderate”.

SPECIE
Major APPs
Minor APPs
  • Cane

CRP, SAA
Hp, AGP
  • Gatto

SAA
AGP, Hp
  • Cavallo

SAA
Hp
  • Bovino

Hp, SAA
AGP

Legenda:
SAA: Serum amyloid A; CRP: C-Reactive Protein; Hp: Haptoglobin; AGP: α1 acid glycoprotein

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