Identificare correttamente una forma di ipocalcemia o ipercalcemia è estremamente importante poiché le diagnosi differenziali di entrambe queste alterazioni sono piuttosto poche, consentendoci così di restringere molto il campo di indagine.

Quando misuriamo il calcio sierico totale, misuriamo tre differenti frazioni di tale elemento:

  • Calcio libero presente in forma ionica: circa il 50%
  • Calcio legato alle proteine (soprattutto alle albumine): circa il 40- 45%
  • Calcio legato ad anioni non proteici (fosfati, lattati, citrati): circa il 10-15%

Il calcio ionico rappresenta la frazione biologicamente più attiva ed è la forma che deve essere valutata per diagnosticare uno stato di ipo o ipercalcemia patologici; viene misurato in genere mediante emogasanalizzatori, poiché il campione deve essere analizzato immediatamente (contatto con l’aria e ritardata processazione alterano il pH e quindi il valore del calcio ionico). Poiché a causa dell’instabilità del campione, la spedizione ad un laboratorio esterno è poco praticabile e poiché molte strutture non sono dotate di emogasanalizzatori, sarebbe auspicabile poter avere informazioni utili sulla calcemia dalla misurazione del calcio totale.

Purtroppo, la calcemia totale (ottenuta con strumenti di biochimica liquida o secca) non sempre correla con la calcemia ionica. Numerose pubblicazioni hanno dimostrato che il calcio corretto (ottenuto tramite una formula di “correzione” che utilizza i valori di calcio totale, albumina e proteine totali) è scarsamente correlato al calcio ionico, poiché entrambi non sono influenzati soltanto da albumine e proteine totali, ma anche ad esempio dal legame con anioni non proteici (fosfati, lattati, citrati) e da condizioni di acidosi o alcalosi; molti autori sconsigliano l’uso di tale calcolo. Ad esempio, in base allo studio di Schenck et al. utilizzare questa formula nel cane porterebbe a una sovrastima dei normocalcemici e degli ipercalcemici (soprattutto in corso di insufficienza renale) ed una sottostima degli ipocalcemici.

Quindi, cosa dobbiamo tenere presente quando interpretiamo una calcemia totale? Che tipo di informazioni ci fornisce rispetto alla calcemia ionica? Quando è necessario rivalutare una calcemia totale misurando la calcemia ionica? Ecco di seguito alcuni punti chiave interpretativi:

  • In linea generale, una diagnosi di ipo o ipercalcemia può essere fatta esclusivamente misurando la calcemia ionica.
  • È possibile sospettare con elevata probabilità la presenza di ipercalcemia o ipocalcemia ioniche a fronte di valori di calcio totale rispettivamente molto superiori o molto inferiori agli intervalli di riferimento e soprattutto se è presente una sintomatologia clinica compatibile (es. tremori muscolari, PU/PD etc).
  • Una calcemia totale bassa o normale ma vicina al limite inferiore di normalità consente di escludere con elevata probabilità una ipercalcemia ionica (e viceversa).
  • Alcuni lavori hanno dimostrato che in presenza di iperfosfatemia (ad esempio in corso di insufficienza renale) la calcemia totale può risultare falsamente sovrastimata indipendentemente dalla calcemia ionica.
  • Una calcemia totale normale non consente di escludere iper o ipocalcemia ioniche.
  • Un’ipocalcemia totale in presenza di iperkalemia e in assenza di segni clinici è quasi certamente dovuta a una contaminazione del siero con K-EDTA!
  • In presenza di ipoalbuminemia/ ipoprotidemia deve essere sempre misurata la calcemia ionica poiché anche le formule di correzione (calcio corretto) non sono considerate attendibili.

Bibliografia:

  • Schenck et al. Prediction of serum ionized calcium concentration by use of serum total calcium concentration in dogs. AJVR, Vol 66, No. 8; 2005
  • Stockham L, Scott MA. Fundamentals of Veterinary Clinical Pathology. Second Edition. Blackwell Publ. 2008.
  • Messinger et al. Ionized Hypercalcemia in dogs: a retrospective study of 109 cases (1998 –2003). J Vet Intern Med 2009;23:514–519
  • Groth et al. Determination of a serum total calcium concentration threshold for accurate prediction of ionized hypercalcemia in dogs with and without hyperphosphatemia. J Vet Intern Med. 2019;1–9.
  • Galvao et al. Update on feline ionized hypercalcemia. Vet Clin Small Anim 47 (2017) 273–292