L’insulinoma è una neoplasia delle cellule beta del pancreas, deputate a secernere insulina, che determina una produzione eccessiva di tale ormone. Conseguentemente si possono verificare gravi riduzione della glicemia.
L’insulinoma è prevalente in cani di taglia medio-grande (boxer, pastore tedesco, labrador, setter irlandese). L’età media dei soggetti colpiti è di 9-10 anni circa, ma la neoplasia può presentarsi anche in soggetti più giovani o più anziani. Nel gatto è una neoplasia meno frequente rispetto alla specie canina.
La maggior parte degli insulinomi è maligna, con metastasi frequentemente presenti già  al momenti della diagnosi(linfonodi regionali, mesentere, omento, milza, etc). Tali neoplasie possono essere di piccole dimensioni, anche solo di alcuni millimetri di diametro; le metastasi sono spesso più voluminose.
I segni clinici riferibili ad insulinoma sono di tipo neurologico debolezza / astenia / collasso, crisi convulsive, e si accentuano con l’esercizio, il digiuno e, talvolta, con l’assunzione di cibo. Questi segni possono essere preceduti da fascicolazioni, agitazione. Con il tempo, poiché il sistema nervoso centrale si adatta all’ipoglicemia (fino a valori di 20-30 mg/dl), i segni clinici divengono meno gravi.
Raramente sono segnalate possibili neuropatie periferiche (nervo facciale, deficit propriocettivi, etc), probabilmente su base autoimmune.
La diagnosi si basa – evidentemente – sull’ipoglicemia, raramente associata d alterazione elettrolitiche quali ipofosfatemia ed ipokaliemia – e sulla dimostrazione di iperinsulinismo (eccessiva concentrazione di insulina rispetto ai livelli di glicemia) o di concentrazioni di insulina normale, ma con tendenza al limite alto del range di normalità. La somministrazione  di glucosio risolve spesso la sintomatologia neurologica legata all’ipoglicemia (terzo segno della triade di Whipple, oltre ad ipoglicemia ed iperinsulinemia).
E’ sempre necessario escludere altre cause di ipoglicemia:
  • artefatti,
  • ipoglicemia dei cani da caccia,
  • setticemie
  • altre neoplasie (epatomi, leiomiomi intestinali, adenocarcinomi salivari, etc.),
  • Insufficienza epatica (compreso shunt porto-sistemico),
  • morbo di Addison
In questi ultimi anni, per aumentare l’accuratezza diagnostica, la diagnosi di insulinoma si basava principalmente su una formula matematica che utilizzava concentrazione insulinica, glicemia, ed un fattore di correzione. Tale rapporto, basato in particolare su osservazioni condotte in medicina umana, è ritenuto obsoleto e non dovrebbe pertanto essere più utilizzato poiché può fornire  risultati falsamente positivi.
Ultimamente invece – per una diagnosi accurata – ci si basa sulla concentrazione di insulina serica, da confrontarsi con la glicemia.
Di basilare importanza è misurare sullo stesso campione insulina e glicemia, ed effettuare tale misurazione su soggetto a digiuno, di mattina, nel momento in cui la glicemia è più bassa (almeno inferoire a 60 mg/dL) ed avendo l’accortezza di centrifugare e separare IMMEDIATAMENTE il siero destinato alla misurazione della glicemia.
Pertanto, in base alla concentrazione di insulina ottenuta, corrispondono
differenti probabilità di insulinoma
  1. > 20 μU/mL: insulinoma molto probabile
  2. 10-20: insulinoma probabile, in caso di ipoglicemia
  3. 5-10: insulinoma possibile, solo in caso di evidente ipoglicemia
  4. < 5insulinoma molto improbabile / impossibile
L’ecografia è utile solo per masse di una certa dimensione, per eventuali metastasi e per identificare altre potenziali cause di ipoglicemia.
TC e RMN sono utili per lesioni di oltre 1 cm e per le metastasi.
L’esame radiografico del torace è opportuno per la ricerca di metastasi.
Il ricorso alla laparotomia esplorativa, con rilievo del tumore primario e delle metastasi è ancora ad oggi il sistema più accurato.
La diagnosi definitiva è istopatologica.


Buon lavoro.

Dr Emanuele Minetti DVM
Direttore sanitario – A.D. 

Dr Ugo Bonfanti DVM Diplomato ECVCP
Scientific Consultant – Clinical Pathology Head 

BiEsseA srl Laboratorio Analisi Veterinarie
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