IPERADRENOCORTICISMO FELINO

L’iperadrecorticismo spontaneo rappresenta una patologia estremamente poco frequente nella specie felina.
PATOGENESI
Le forme SPONTANEE di iperadrenocorticismo felino sono rappresentate da:
  • Iperadrenocorticismo IPOFISARIO (circa 80%): Consiste nell’iperproduzione di ACTH da parte dell’ipofisi a seguito di un adenoma ipofisario.
  • Iperadrenocorticismo SURRENALICO (circa 20%): Consiste nell’iperproduzione di Cortisolo da parte di un surrene neoplastico (adenoma o carcinoma, 50% rispettivamente)
La forma IATROGENA è riportata molto raramente, essendo il gatto molto resistente agli effetti deleteri dei corticosteroidi esogeni.
SEGNI CLINICI
I segni clinici nella specie felina non si identificano fono a quando non si sviluppa diabete mellito. Infatti, circa l’80% dei gatti affetti da iperadreno-corticismo sono affetti da diabete mellito, ed i segni clinici possono essere attribuiti a questa patologia.
  • poliuria, polidipsia, polifagia , perdita di peso, debolezza muscolare, letargia
  • pelo scadente, con alopecia, difficoltà di ricrescita dopo tosatura, ed in particolare pelle anelastica, sottile e fragile, che spesso tende a rompersi
  • distensione addominale
  • raramente epatomegalia

DIAGNOSI

TEST LABORATORISTICI DI BASE (1)

Estremamente variabili nel gatto, e non sempre identificati:
Emocromocitometrico
Leucogramma da stress
Raramente anemia non rigenerativa

Chimica clinica (alterazioni molti più rare rispetto alla specie canina)
Incremento di alanina amino-transferasi (ALT)
Incremento di fosfatasi alcalina (ALP) – nel gatto non esiste la frazione
steroido-indotta, a differenza del cane
Iperglicemia / Glicosuria (in caso di associazione a diabete mellito
Ipercolesterolemia
Esame delle urine
Peso specifico (P.S. > 1.020)
TEST ENDOCRINI (2)

Come per il cane, premessa necessaria è che nessun test può fornire con sicurezza diagnosi di iperadrenocorticismo, né nessun test può escluderlo con altrettanta certezza.
Quindi, nessun test è sensibile e specifico al 100%.
I test si differenziano in test di screening, destinati a definire se è presente l’iperadrenocorticismo, e test per differenziarne l’origine (IPOFISARIO o SURRENALICO).
I test di screening comprendono:
  • Rapporto Cortisolo / Creatinina urinarie (CU/CU)
  • Test di soppressione con bassa dose di desametazone (LDDST)
  • Test di stimolazione con ACTH  (ACTH stimulation test)
I test di differenziazione comprendono:
  • Test di soppressione con alta dose di desametazone (HDDST)
  • Misurazione ACTH endogeno
  • Ecografia addominale

Test di screening

Rapporto Cortisolo / Creatinina urinarie (CU/CU)
–   Occorre far raccogliere le urine a casa, da parte del proprietario. Le urine non devono pertanto essere raccolte in clinica o in ambulatorio, al fine di evitare eventi stressanti per l’animale.
–   Vengono misurati cortisolo e creatinina.
–   Se il rapporto è elevato, è possibile che il paziente sia affetto da iperadrenocorticismo.
–   Come nel cane, è un test molto sensibile per escludere l’iperadrenocorticismo: molto raramente ci sono dei falsi negativi. Pertanto, se il rapporto è normale (inferiore a 13 x 106) si può escludere con buona approssimazione l’iperadrenocorticismo.
–   Come nel cane, è un test poco specifico (è molto facile avere dei falsi positivi). Se il rapporto è elevato (superiore a 36 x 106) è pertanto possibile che il paziente sia affetto da altre patologie quali ad esempio diabete mellito e ipertiroidismo.
Test di soppressione con bassa dose di desametazone (LDDST)
–   Occorre effettuare un prelievo per misurare il cortisolo basale e successivamente inoculare EV 0,1 mg/kg di desametazone. Si effettuano successivamente due prelievi a 3-4 ed 8 ore, per misurare la cortisolemia.
–   Valori di cortisolo soppressi dopo 4 e 8 ore (< 38 nmol/L) permettono di escludere con buona approssimazione l’iperadrenocorticismo.
–   Valori di cortisolo elevati dopo 8 ore (cortisolo non soppresso) sono indicativi di possibile iperadrenocorticismo. In tal caso è opportuno valutare se si verifica soppressione a 3-4 ore, per cercare di differenziare tra forma ipofisaria e surrenalica: se la cortisolemia è soppressa a 3-4 ore, ma non a 8 ore, il risultato è suggestivo per Iperadrenocorticismo IPOFISARIO.
–   È un test molto sensibile: molto raramente ci sono dei falsi negativi. Se dopo 8 ore il cortisolo è soppresso, si può escludere con buona approssimazione l’iperadrenocorticismo.
Test di stimolazione con ACTH  (ACTH stimulation test)
–   Occorre effettuare un prelievo per misurare il cortisolo basale e successivamente inoculare ACTH sintetico (Synachten) 0,125-0,25 mg/gatto. Si effettua successivamente dopo 60 o 120 minuti, un secondo prelievo per misurare la cortisolemia.
–   Valori di cortisolo molto elevati post stimolazione (> 525 nmol/L) sono indicativi di iperadrenocorticismo.
–   Per la diagnosi di iperadrenocorticismo, è un test poco sensibile. Si verificano pertanto dei falsi negativi con notevole frequenza: se il test è negativo (no stimolazione) non si può escludere l’iperadrenorticismo con certezza.
–   E’ un test discretamente specifico.
–   È il test di elezione per diagnosticare un iperadrenocorticismo iatrogeno

Test di differenziazione

Test di soppressione con alta dose di desametazone (HDDST)
–   Occorre effettuare un prelievo per misurare il cortisolo basale e successivamente inoculare EV 1 mg/kg di desametazone. Si effettuano successivamente due prelievi a 3-4 ed 8 ore, per misurare la cortisolemia.
–   Valori di cortisolo completamente soppressi dopo 3-4 e/o 8 ore (< 38 nmol/L), oppure inferiori al 50% del basale, sono indicativi di iperadrenocorticismo ipofisario.
–   Valori di cortisolo non soppressi dopo 3-4 ed 8 ore, sono indicativi di possibile iperadrenocorticismo ipofisario (resistente alla soppressione) oppure surrenalico.
–   Nella specie felina – per differenziare forme ipofisarie da forme surrenaliche –  è riportata la possibilità di associare il test del rapporto Cortisolo/Creatinina urinaria, alla somministrazione a casa, da parte del proprietario, di desametazone per via orale.
Misurazione ACTH endogeno
–         Occorre effettuare un singolo prelievo per misurare l’ACTH. Come per il cane, sono molto importanti e delicate le condizioni di prelievo, conservazione e spedizione del prelievo stesso.
–         In caso di iperadrenocorticismo IPOFISARIO, la concentrazione di ACTH sarà  aumentata, per mancanza di feedback negativo sull’ipofisi – che secerne autonomamente ACTH – da parte del cortisolo.
–         In caso di iperadrenocorticismo SURRENALICO, la concentrazione di ACTH sarà normale o diminuita, per effetto di feed-back negativo sull’ipofisi da parte del cortisolo.
–         È importante che – prima di misurare l’ACTH – la diagnosi di iperadrenocorticismo sia stata già emessa, per la presenza di valori di ACTH simili in animali affetti da iperadrenocorticismo, in animali con patologie differenti, ed in animali sani.


N.B.: NOTA IMPORTANTE
Si ricorda che – a motivo della modifica di alcuni kit – per le seguenti analisi sia sconsigliabile l’esecuzione di prelievi in provette contenenti GEL per separazione.
E’ pertanto opportuno impiegare provette per ottenere siero, in plastica o vetro,  che non contengano GEL.
  • PROGESTERONEMIA
  • DIGOSSINEMIA
  • FENOBARBITALEMIA
  • BROMUREMIA

Buon lavoro!

Dr Ugo Bonfanti DVM
Diplomato ECVCP

BiEsseA srl Laboratorio Analisi Veterinarie
Via Amedeo d’Aosta n. 7 – 20129 MILANO
0229404636 R.A.
www.biessea.com