IPERADRENOCORTICISMO CANINO

 DIAGNOSI (2)

TEST ENDOCRINI
Premessa necessaria è che nessun test può fornire con sicurezza diagnosi di iperadrenocorticismo, né nessun test può escluderlo con altrettanta certezza.
Quindi, nessun test è sensibile e specifico al 100%.
Per questo motivo, i test che vengono scelti devono necessariamente essere effettuati in animali con elevato sospetto clinico di iperadrenocorticismo, al fine di evitare il più possibile risultati falsamente positivi o falsamente negativi.
I test si differenziano in test di screening, destinati a definire se è presente l’iperadrenocorticismo, e test per differenziarne l’origine (IPOFISARIO o SURRENALICO).
I test di screening comprendono:
  • Rapporto Cortisolo / Creatinina urinarie (CU/CU)
  • Test di soppressione con bassa dose di desametazone (LDDST)
  • Test di stimolazione con ACTH  (ACTH stimulation test)
I test di differenziazione comprendono:
  • Test di soppressione con alta dose di desametazone (HDDST)
  • Misurazione ACTH endogeno
  • Ecografia addominale
 Test di screening
  • Rapporto Cortisolo / Creatinina urinarie (CU/CU):

  Occorre far raccogliere le urine a casa, da parte del proprietario. Le urine non devono pertanto essere raccolte in clinica o in ambulatorio, al fine di evitare eventi stressanti per l’animale.

  Vengono misurati cortisolo e creatinina.
  Se il rapporto è elevato, è possibile che il paziente sia affetto da iperadrenocorticismo.
  È un test molto sensibile per escludere l’iperadrenocorticismo: 90 – 100% (molto raramente ci sono dei falsi negativi). Pertanto, se il rapporto è normale, si può escludere con buona approssimazione l’iperadrenocorticismo.
 È un test poco specifico (è molto facile avere dei falsi positivi). Solo il 20% dei cani con rapporto elevato ha in effetti l’iperadrenocorticismo. Se il rapporto è elevato è pertanto possibile che il paziente sia affetto da differenti  malattie gravi o croniche.

  • Test di soppressione con bassa dose di desametazone (LDDST)
  Occorre effettuare un prelievo per misurare il cortisolo basale e successivamente inoculare EV 0,01 mg/kg di desametazone. Si effettuano successivamente due prelievi a 3-4 ed 8 ore, per misurare la cortisolemia.
 Valori di cortisolo soppressi dopo 8 ore (< 40 nmol/L) permettono di escludere con buona approssimazione l’iperadrenocorticismo.
 Valori di cortisolo elevati dopo 8 ore (cortisolo non soppresso) sono indicativi di possibile iperadrenocorticismo. In tal caso è opportuno valutare se si verifica soppressione a 3-4 ore, per cercare di differenziare tra forma ipofisaria e surrenalica.
 È un test molto sensibile: circa 95%: molto raramente ci sono dei falsi negativi. Se dopo 8 ore il cortisolo è soppresso, si può escludere con buona approssimazione l’iperadrenocorticismo.
 È un test moderatamente specifico (è possibile avere dei falsi positivi). Solo il 50% dei cani con test positivo (cortisolo non soppresso dopo 8 ore) ha in effetti l’iperadrenocorticismo. Se il cortisolo non è soppresso è pertanto possibile che il paziente sia affetto da altre gravi patologie.

  • Test di stimolazione con ACTH  (ACTH stimulation test)
 Occorre effettuare un prelievo per misurare il cortisolo basale e successivamente inoculare ACTH sintetico (Synachten) 0,25 mg/cane. Si effettua successivamente dopo 60, 90 o 120 minuti, un secondo prelievo per misurare la cortisolemia.
– Valori di cortisolo molto elevati post stimolazione (> 600 nmol/L, o addirittura > 1000 nmol/L) sono indicativi di iperadrenocorticismo.
 È il test di elezione per diagnosticare ipoadrenocorticismo (morbo di Addison) ed iperadrenocorticismo iatrogeno, oltre che per monitorare la terapia medica (Mitotane o Trilostane).
 Per la diagnosi di iperadrenocorticismo, è un test moderatamente sensibile: circa 50-80%. Si verificano pertanto dei falsi negativi con una certa frequenza: se il test è negativo (no stimolazione) si può escludere con discreta approssimazione l’iperadrenocorticismo, ma non lo si può escludere con certezza.
 E’ un test abbastanza specifico: circa 85%. Pertanto l’85% di cani con test positivo ha in effetti l’iperadrenocorticismo, mentre il 15 cani su 100 che risultano positivi al test, può avere altre patologie di origine differente.

Test di differenziazione

  • Test di soppressione con alta dose di desametazone (HDDST)

– Occorre effettuare un prelievo per misurare il cortisolo basale e successivamente inoculare EV 0,1 mg/kg di desametazone. Si effettuano successivamente due prelievi a 3-4 ed 8 ore, per misurare la cortisolemia.       – Valori di cortisolo completamente soppressi dopo 3-4 e/o 8 ore (< 40 nmol/L), oppure inferiori al 50% del basale, sono indicativi di iperadrenocorticismo ipofisario.                                                                  Valori di cortisolo non soppressi dopo 3-4 ed 8 ore, sono indicativi di possibile iperadrenocorticismo ipofisario (resistente alla soppressione) oppure surrenalico.

  • Misurazione ACTH endogeno
– Occorre effettuare un singolo prelievo per misurare l’ACTH. Sono molto importanti e delicate le condizioni di prelievo, conservazione e spedizione del prelievo stesso.
– In caso di iperadrenocorticismo IPOFISARIO, la concentrazione di ACTH sarà normale o aumentata, per mancanza di feedback negativo sull’ipofisi – che secerne autonomamente ACTH – da parte del cortisolo
– In caso di iperadrenocorticismo SURRENALICO, la concentrazione di ACTH sarà diminuita, per effetto di feed-back negativo sull’ipofisi da parte del cortisolo.
– È importante che – prima di misurare l’ACTH – la diagnosi di iperadrenocorticismo sia stata già emessa, per la presenza di valori di ACTH simili in animali affetti da iperadrenocorticismo, in animali con patologie differenti, ed in animali sani.


Dr Ugo Bonfanti DVM
Diplomato ECVCP

BiEsseA srl Laboratorio Analisi Veterinarie
Via Amedeo d’Aosta n. 7 – 20129 MILANO
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