SEZIONE DI GASTROENTEROLOGIA
DIAGNOSTICA E SPERIMENTALE

Ai patologi esperti di patologie gastrointestinali è richiesto frequentemente di valutare le biopsie del grosso intestino, con la speranza di poter identificare un pattern specifico di malattia. Purtroppo però molte delle patologie del grosso intestino sono spesso difficili da valutare sulla base della semplice e tradizionale analisi istologica delle biopsie endoscopiche intestinali.
I clinici quindi sono costretti ad utilizzare farmaci idonei a ridurre la reattività  della mucosa senza agire sulla vera e propria causa di malattia.
Sono cosଠfrustranti e particolarmente difficili da diagnosticare e da trattare le flogosi croniche classificate come “IBD (Inflammation Bowel Desease)â€�; inoltre sempre più di frequente alla base di questi quadri clinici si nascondono fenomeni di allergia/intolleranza alimentare responsabili di flogosi miste complesse (e non solo prevalentemente eosinofiliche).
Il patologo d’altro canto in questi casi vede infiltrato linfoplasmacellulare ed alterazioni delle cripte ghiandolari più o meno gravi, ma che poco aiutano nella pratica il clinico a risolvere la la malattia in corso.
Proprio per questo motivo abbiamo pensato di approfondire la conoscenza istopatologica delle cellule coinvolte nella flogosi dell’apparato gastroenterico tipizzando le immunoglobuline prodotte dalle plasmacellule intramucosali e le popolazioni di linfociti presenti in caso di flogosi cronica.
Basandoci su dati da bibliografia molto qualificata e su centinaia di esami istologici eseguiti presso la nostra struttura è stato possibile mettere a punto un percorso diagnostico che possiamo cosଠriassumere:

1) Biopsie endoscopiche prelevate in sede di piccolo e grosso intestino.
2) Valutazione istologica mediante colorazione di routine (Ematossilina-Eosina)
3) In base alla sintomatologia riportata nell’anamnesi (diarrea cronica non sensibile ai trattamenti terapeutici di base), ed in accordo con il Medico Veterinario curante, tipizzazione immunoistochimica delle popolazioni cellulari infiammatorie mucosali (IgG, IgM, IgA, IgE e CD3 per i linfociti T). Quest’ultima tipizzazione CD3 è molto importante perchà© le terapie immunosoppressive recenti (ad esempio le ciclosporine) sono particolarmente attive su questa linea cellulare.
4) Analisi morfometrica e conta computerizzata di ciascuna linea cellulare in quattro campi microscopici, suddivisi in base alla sede anatomica (es. a livello di duodeno la conta sarà  effettuata all’apice, nella porzione mediana, alla base dei villi e alla base delle cripte) e calcolo della media matematica semplice per campione.
5) Diagnosi in base alla percentuale predominante di plasmacellule immunoglobuline-produttrici associate o meno a infiltrato flogistico linfoide. Ad esempio: percentuale elevata di IgG con linfociti T = IBD; percentuale elevata di IgE = patologia su base allergica; assenza di IgA e presenza di IgM = carenza selettiva di IgA (soprattutto nel Pastore Tedesco).

Ai Colleghi interessati ad approfondire questi argomenti la Dottoressa Daniela Olivero fornisce una consulenza telefonica (da lunedଠa venerdà¬, ore 9.30-12-30) o tramite e-mail all’indirizzo olivero@biessea.com.