L’interpretazione dei risultati emato – biochimici nei cuccioli e nei gattini prevede particolari attenzioni; bisogna essere a conoscenza delle alterazioni fisiologiche che avvengono alla nascita in seguito alla necessità di adattarsi rapidamente alla vita extra-uterina e in conseguenza del loro rapido accrescimento. Sono necessari intervalli di riferimento specifici per individuare fino a che punto un’alterazione, come ad esempio l’anemia, possa essere considerata fisiologica oppure patologica. Un altro approccio utile al fine di poter interpretare il risultato di un test in cuccioli e gattini, soprattutto se non sono noti gli intervalli di riferimento relativi all’età, è quello di paragonarlo al risultato ottenuto in uno o più fratelli della stessa cucciolata: se si riscontra un’anomalia in più soggetti, potrebbe non essere patologica ma rientrare all’interno della loro “normalità” (a meno che tutta la cucciolata sia affetta dalla stessa patologia congenita).

Di seguito le tabelle, riportate da “Weiss et al. Schalm’s Veterinary Hematology. 6th ed. 2010”, con gli intervalli di riferimento stabiliti per l’ematologia dei gattini (fino alle 18 settimane) e nei cuccioli (fino ai due mesi).

Quali alterazioni “fisiologiche” possiamo riscontrare nell’esame emocromocitometrico nei cuccioli e dei gattini?

  • Ematocrito (HCT), emoglobina (HGB), numero di eritrociti: i cuccioli e i gattini appena nati hanno valori di HCT superiori rispetto agli adulti per la presenza di eritrociti fetali che hanno dimensioni maggiori (MCV più elevato); nella specie canina a partire dai tre giorni di vita i parametri eritocitari cominciano ad abbassarsi, fino a raggiungere valori di 26-30% di HCT attorno alle 4-6 settimane di età, per poi risalire gradualmente nei mesi successivi, fino a raggiungere i valori di normalità dei soggetti adulti a partire dalle 8 settimane secondo Rosset et al. (2012) e dai 6 mesi secondo von Dehn (2014). Nei gattini in 1-4 mesi si ha il completo raggiungimento dei valori normali dei gatti adulti (Rizzi et al., 2010). Le ragioni dell’apparente anemia (rispetto ai valori dell’adulto) delle prime settimane di vita sono legate all’emivita più corta degli eritrociti e alla necessità di espandere il volume di sangue circolante vista la crescita rapida dei soggetti; la maggiore richiesta di eritrociti da parte dell’organismo non riesce ad essere evasa dal midollo non del tutto maturo; è possibile osservare in circolo eritrociti nucleati, corpi di Howell- Jolly e corpi di Heinz (solo nei gattini).
  • Volume corpuscolare medio (MCV): sia nei cuccioli che nei gattini, comunemente gli eritrociti hanno un volume maggiore (“macrociti”) fino a 3 settimane di età nei cani e fino a 1-4 mesi nei gatti (Rizzi et al., 2010); questi eritrociti fetali vengono progressivamente sostituiti dagli eritrociti “normali” nelle settimane successive.
  • Reticolociti: sia i gattini che i cuccioli (fino alle 8 settimane) presentano una conta reticolocitaria maggiore di 60 – 70.000/ microlitro, che scende ai valori normali dei cani adulti a 5-6 mesi di età (Rizzi et al., 2010).
  • Leucociti: riguardo a questo dato ci sono informazioni contrastanti in letteratura, soprattutto per la specie canina. Il lavoro di Rørtveit et al. (2015) non evidenzia differenze statisticamente significative tra cuccioli e cani adulti nel numero assoluto dei leucociti. Mentre, un altro lavoro (Rosset et al., 2012) indica che fino alle 3 – 8 settimane di età è possibile riscontrare un aumento dei leucociti nei cuccioli, dato da una maggiore suscettibilità agli stimoli eccitativi – stressanti e immunitari (neutrofilia corticosteroidi – indotta, linfocitosi da rilascio di catecolamine e da stimoli immunitari). Nei gattini invece appena dopo la nascita il numero dei leucociti risulta essere normale e aumenta progressivamente fino ai 3-4 mesi di età (fino ad arrivare a 23.000 cellule/microlitro): le popolazioni leucocitarie sono rappresentate per il 50% da neutrofili e per il restante 50% da linfociti. Il numero assoluto de leucociti raggiunge valori normali di un gatto adulto circa a 5- 6 mesi di età (Rizzi et al., 2010).
  • Il numero di piastrine non presenza differenze statisticamente significative rispetto agli adulti per entrambe le specie.

 

Dr.ssa Giulia Mangiagalli, DVM – Dr.ssa Silvia Rossi, DVM, Dipl. ECVCP

 

Bibliografia:

  • Rizzi et al. Chapter 104: Normal hematology of the dog. In: Weiss et al. Schalm’s Veterinary Hematology. 6th ed. 2010
  • Rizzi et al. Chapter 105: Normal hematology of the cat. In: Weiss et al. Schalm’s Veterinary Hematology. 6th ed. 2010
  • Rørtveit et al. Age-related changes in hematologic and serum biochemical variables in dogs aged 16–60 days. Vet Clin Pathol 44/1; 47–57. 2015
  • Rosset at al. Age-related changes in biochemical and hematologic variables in Borzoi and Beagle puppies from birth to 8 weeks. Vet Clin Pathol 41/2; 272–282. 2012
  • Shifrine et al. Hematologic changes to 60 days of age in clinically normal beagles. Lab Anim Sci.;23: 894–898. 1973
  • Von Dehn. Pediatric Clinical Pathology. Vet Clin Small Anim 44; 205–219. 2014