Parametri:
Cimurro (CDV), Parvovirosi (CPV-2), Adenovirus (CAV)
Materiale:
Siero (1 mL)
Tempi di refertazione:
In giornata
Note:
Indicazioni: le determinazioni anticorpali di CDV (Cimurro), CAV-2 (Adenovirus) e CPV-2 (Parvovirus) sono utilizzate per valutare la durata dell’immunità vaccinale, per stabilire gli intervalli di rivaccinazione nei cani adulti e per la gestione di focolai di malattie infettive nei canili. I test sierologici verso altre componenti vaccinali (non-core e vaccini contenenti antigeni batterici) hanno un valore limitato o nullo.
Nel cucciolo sono inoltre indicati per valutare l’immunità protettiva (dopo le 16 settimane di età) con un campione di siero prelevato almeno 4 settimane dopo l’ultima vaccinazione (per evitare interferenza degli anticorpi dell’immunità materna e per assicurarsi che anche i cuccioli “slow responder” abbiano sieroconvertito). Un cucciolo sieropositivo potrebbe non richiedere il richiamo a 26 o 52 settimane e ricevere la successiva vaccinazione 3 anni dopo. Cuccioli sieronegativi dovrebbero essere rivaccinati e ritestati. Se il cucciolo risulta ancora negativo, dovrebbe essere considerato un “non-responder” che forse non è in grado di sviluppare un’immunità protettiva.
In ogni caso un risultato negativo al test indica che il paziente non ha sviluppato un’immunità protettiva e quindi la rivaccinazione è raccomandata (a meno che non esista una ragione medica per non farlo). Un risultato positivo (anche solo debolmente positivo) indica invece la presenza di anticorpi contro il virus e conseguentemente la rivaccinazione non è richiesta.
Per approfondire l’argomento si rimanda alle linee guida WSAVA:
https://www.wsava.org/WSAVA/media/PDF_old/WSAVA-Vaccination-Guidelines-Italian-(2015).pdf
Parametri:
Panleucopenia (FPV), Calicivirosi (FCV), Herpesvirosi (FHV-1)
Materiale:
Siero (1 mL)
Tempi di refertazione:
In giornata
Note:
Indicazioni: Le determinazioni anticorpali di FPV (Panleucopenia), FCV (Calicivirosi) e FHV-1 (Herpesvirosi) sono per valutare la durata dell’immunità vaccinale, per stabilire gli intervalli di rivaccinazione nei gatti adulti e per la gestione di focolai di malattie infettive nei gattili. I test sierologici verso altre componenti vaccinali (non-core e vaccini contenenti antigeni batterici) hanno un valore limitato o nullo. Nel gattino sono inoltre indicati per valutare l’immunità protettiva (dopo le 16 settimane di età) con un campione di siero prelevato almeno 4 settimane dopo l’ultima vaccinazione (per evitare interferenza degli anticorpi dell’immunità materna e per assicurarsi che anche i gattini “slow responder” abbiano sieroconvertito). Un gattino sieropositivo potrebbe non richiedere il richiamo a 26 o 52 settimane e ricevere la successiva vaccinazione 3 anni dopo. I sieronegativi dovrebbero essere rivaccinati e ritestati. Se il gattino risulta ancora negativo, dovrebbe essere considerato un “non-responder” che forse non è in grado di sviluppare un’immunità protettiva.
In ogni caso un risultato negativo al test indica che il paziente non ha sviluppato un’immunità protettiva e quindi la rivaccinazione è raccomandata (a meno che non esista una ragione medica per non farlo). Un risultato positivo (anche solo debolmente positivo) indica invece la presenza di anticorpi contro il virus e conseguentemente la rivaccinazione non è richiesta.
Per approfondire l’argomento si rimanda alle linee guida WSAVA:
https://www.wsava.org/WSAVA/media/PDF_old/WSAVA-Vaccination-Guidelines-Italian-(2015).pdf